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I migliori dieci racconti di Lovecraft

Era novembre quando, ormai una vita fa, mi capitò tra le mani il primo racconto di Lovecraft che abbia mai letto: credo fosse «Il colore venuto dallo spazio» ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Ciò che conta però è che ne rimasi così colpito che subito mi misi alla ricerca delle altre opere di questo autore all’epoca sconosciuto: infatti era ignorato da tutte le biblioteche cittadine. Fu quindi solo anni dopo (all’epoca internet non si era ancora manifestata a noi profani in tutta la sua gloria) che riuscii finalmente a scovare l’opera omnia lovecraftiana grazie alla fornita biblioteca di un amico di famiglia che, insospettato, ne custodiva una copia sepolta in casa.
Messo così, sembrerebbe quasi l’antefatto di un racconto del nostro ma, per quanto ne so, le analogie dovrebbero finire qui.

L’orrore cosmico e l’horror moderno
Prima di cominciare ritengo però necessario un pistolotto critico: com’è avvenuto per tutto l’immaginario a partire dall’esecrabile film del Signore degli Anelli, nell’ultima ventina d’anni anche il filone di Cthulhu, la principale eredità di Lovecraft, è stato saccheggiato da epigoni inetti o solo poco fantasiosi, che a martellate lo hanno fatto entrare nella cultura giovanile più dozzinale e come tale lo hanno appiattito di ogni originalità. Ormai lo si trova in tutte le salse, ispirazione diretta o indiretta di giochi, libri, film e telefilm; ancora, campeggia sulle magliette, sulle tazze, persino sui divani e sulle librerie come peluche, mentre – quando va bene – sugli stessi scaffali i racconti da cui tutto è cominciato languono negletti sotto dita di polvere.
Così travisato, Cthulhu è diventato oggi l’ennesimo horror con elementi soprannaturali, solo collocato in un’epoca ben migliore della nostra (e con molto più buon gusto), con buona pace dell’«orrore cosmico» che sarebbe la vera particolarità del filone: per «orrore cosmico» si intende quel senso di sconforto, inutilità e sconfitta che prova il protagonista – e che quindi, per suo tramite, dovrebbe provare anche il lettore – quando si rende conto della solitudine e dell’impotenza dell’uomo davanti all’universo. Anche quando compaiono creature di altre dimensioni, queste non sono o non dovrebbero essere intrinsecamente malvagie: in realtà si tratta di esseri così superiori e distanti dall’uomo che semplicemente lo ignorano anche quando lo travolgono, come giganti che mentre camminano calpestano involontariamente delle formiche che nemmeno hanno scorto.
Ma di tutto questo nel blob culturale contemporaneo non c’è più traccia.

I dieci migliori racconti di Lovecraft
Così, in occasione dell’x-esimo anniversario del mio primo contatto con una storia di Lovecraft, mi è venuto il ghiribizzo di compilare un elenco dei dieci migliori racconti di Lovecraft, sia per fare giustizia ad un autore malconosciuto sia perché, soprattutto, trovo divertente compilare liste sul «meglio di»: oltre alla classifica (che – attenzione – inizia col racconto che reputo migliore) riporto i soliti commenti e brevissimi riassunti che ero solito scrivere a penna su pezzi di carta subito dopo aver letto un libro o un racconto.
Nella lista compaiono quindi anche racconti non direttamente collegati al mito di Cthulhu.

AggiornamentoAlcuni anni più tardi, nell’autunno 2021, sono tornato a leggere questi racconti e, lentamente, ne sto pubblicando recensioni più approfondite, a integrazione delle poche righe di commento con cui li avevo presentati inizialmente in questo articolo.
Ho quindi incluso il collegamento alla nuova recensione in fondo alle brevi descrizioni che seguono e motivano la posizione in classifica di ciascuna storia.

1) Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu, 1928)
È il resoconto di come il narratore sia venuto a conoscenza dell’esistenza del culto di Cthulhu, dopo la morte del prozio che se ne era occupato: l’indagine del protagonista, le sue scoperte, la rivelazione dell’effettiva esistenza di Cthulhu, tornato in superficie appena prima che la sua città venisse inghiottita nuovamente dalle acque. Ottimo racconto e ricca introduzione al ciclo.
Di questo racconto ho scritto anche una recensione più articolata con un riassunto dettagliato.

2) Il caso di Charles Dexter Ward (The Case Of Charles Dexter Ward, 1927)
Estremamente lungo e a tratti anche noioso, è un racconto assai dettagliato delle vicende del personaggio eponimo, con una lunga prefazione dedicata ad un antenato stregone, che Ward è riuscito a riportare in vita, prima di essere da questi eliminato e sostituito grazie alla forte rassomiglianza. Buona storia, anche se a tratti si perde nelle descrizioni: valido lo stile cronachistico; il colpo di scena è abbastanza scontato già a metà racconto.
Anche di questo racconto ho scritto una recensione più articolata con un riassunto dettagliato.

3) Il colore venuto dallo spazio (The Colour Out Of Space, 1927)
Racconto di atmosfera e terrore puro: un meteorite cade vicino ad Arkham, ciò che portava si assorbe nella terra della fattoria su cui è piombato: lentamente i suoi frutti si manifestano i suoi frutti, cose deformi dai colori mai visti. Col tempo gli abitanti della fattoria impazziscono e muoiono ed ancora oggi, a quarant’anni dagli eventi, quel terreno appare minaccioso, una distesa di cenere grigia senza vegetazione. La cosa che pare giunta dallo spazio si celerebbe nel pozzo della fattoria. Spaventoso.
Come per i precedenti, anche di questo racconto ho scritto una recensione più articolata.

4) Colui che sussurrava nelle tenebre (The Whisperer In Darkness, 1931)
Una razza di alieni, collegata al diavolo e Cthulhu, vive segretamente sulla terra: in sostanza, si fanno i fatti loro. Tuttavia vengono scoperti da un tale che inizia a perseguitarli finché gli alieni non lo eliminano. Il narratore, un corrispondente dell’uomo invitato a soggiornare a casa di questi, fugge dalla casa in cui era ospite quando scopre la realtà.
Come per i precedenti, anche di questo racconto ho scritto una recensione più articolata.

5) I topi nel muro (Rats In The Walls, 1924)
Un tale torna nella dimora avita dopo più di trecento anni: storie terribili sono legate al posto e alla sua famiglia. La notte continua ad udire e vedere topi che nessun altro vede né sente: messo insieme un gruppo di archeologi, col loro aiuto scopre un’antica caverna sotto l’edificio, nella quale la sua famiglia allevava e divorava esseri umani: impazzisce. Splendido.
Come per i precedenti, anche di questo racconto ho scritto una recensione più articolata.

6) La città senza nome (The Nameless City, 1921)
Un uomo trova finalmente la città senza nome, in rovina dalla notte dei tempi ed evitata dagli arabi perché di cattiva reputazione: per esplorarla si avventura lungo strettissimi corridoi fin nelle viscere della terra, dove trova le mummie di rettili umanoidi che non solo la abitavano ma, dagli affreschi, avevano anche in odio l’umanità. Alla fine li vede, vivi, in un’enorme grotta che si apre sotto queste gallerie. Buon racconto, orrorifico e d’ambientazione.
Come per i precedenti, anche di questo racconto ho scritto una recensione più articolata.

7) La casa sfuggita (The Shunned House, 1924)
Una casa costruita nel Settecento provoca la morte di tutti coloro che la abitano: la cantina è ricoperta di funghi fosforescenti e da una macchia di salnitro sul pavimento si sprigiona una nuvola gialla. Dopo una lunghissima introduzione storica, il protagonista decide cosa ha trovato e sconfitto sotto il pavimento della cantina.

8) L’orrore di Dunwich (The Dunwich Horror, 1929)
Da sempre Dunwich, un paese di villici nell’entroterra, è circondato da un’aura di soprannaturale: quando nasce il figlio di un uomo sospettato di magia le stranezze si moltiplicano. Il ragazzo, figlio di una creatura dell’aldilà (Yog-Sothoth), cresce rapidamente e a quattordici anni è già più maturo di un uomo fatto ma viene ucciso mentre cerca di rubare una copia del Necronomicon: privo di custode, il suo mostruoso gemello si libera e porta distruzione finché non viene bandito.

9) Dagon (Dagon, 1919)
Un uomo, catturato dai tedeschi nel Pacifico, fugge in scialuppa per trovarsi in una terra pianeggiante priva di vita: esplorandola, trova un enorme obelisco ornato con le figure di uomini marini orribili. Mentre lo fissa, esce dall’acqua una di queste creature, che abbraccia l’obelisco: in quel momento il protagonista impazzisce. Il racconto si conclude con lo scrivente che vede quella creatura e decide di suicidarsi.

10) La maschera di Innsmouth (The Shadow Over Innsmouth, 1936)
Un tale, impegnato in ricerche genealogiche sulla propria famiglia, finisce nella malfamata Innsmouth, dove scopre troppo e rischia di essere ucciso: la cittadina è abitata da uomini rana, stirpe di un patto maledetto fatto da un capitano dell’Ottocento. Lo stesso protagonista, il cui allarme porta alla distruzione della cittadina da parte delle autorità, scopre di essere un discendente del capitano e, anni dopo, inizia la sua trasformazione in uomo rana.

14 thoughts on “I migliori dieci racconti di Lovecraft

  1. Molto introduttivo al genere letterario inventato da lovecraft. Perfetto per chi vuole avvicinarsi a questo genere. Riassuntivo al punto giusto e piacevole da leggere.

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