Questo sabato ho organizzato la mia quinta Niccon, che era anche la seconda Niccon-pleanno: viste le troppe assenze dell’anno scorso ho infatti anticipato la mia festa di compleanno agli inizi di giugno invece di attendere più correttamente la fine del mese e la scelta si è ripagata, perché sono passati sui venticinque amici, i più dei quali si sono fermati tutto il giorno.
A giocare da tavolo, ovviamente.
Dadi al fulmicotone!
Una delle chiavi della Niccon è offrire la possibilità ai partecipanti di provare tanti giochi e pure nuovi, sia giochi sui quali non si è ancora riusciti a mettere le mani sia le novità per così dire «personali», ossia quei titoli un po’ più vecchiotti che, travolti dal culto del nuovo, ci si rammarica di non aver conosciuto prima.
Così alla Niccon si è giocato tanto a Clank in Space, Secrets, Ticket to Ride Old West e Terraforming Mars quanto a Cthulhu Realms, Kingdomino e Lo Squalo, per citare i primi giochi che mi vengono in mente: verso la fine della convention, come tradizione, ci si è invece spostati verso i giochi più social e rumorosi, come Codenames e l’ormai immancabile Gift Trap, con le nostre regole modificate per renderlo più divertente.
Serve una sala più grande!
Come sempre, l’atmosfera si è mantenuta allegra per l’intera giornata: il risultato però è stato un gran frastuono, amplificato dal soffitto a volta. Non solo: con venticinque persone la sala, pure accogliente, è arrivata alla sua capienza e forse anche un pelo oltre. Anche volendo, non ci sarebbe né lo spazio per farci stare un altro tavolo né la possibilità di aggiungere posti a sedere senza eliminare quel po’ di spazio vitale tra una sedia e l’altra che è necessario per respirare: la Niccon nasce come piccola convention tra amici a livello regionale, non è un grande evento come Essen o Lucca, dove lo spazio (e l’igiene personale) sono optional.
Così, in vista della prossima Niccon – che, sull’onda dell’entusiasmo, prevedo per l’autunno – ho già messo gli occhi su un’altra sala, decisamente più grande: potrò finalmente sbizzarrirmi con gli inviti, certo che non mancherà lo spazio sufficiente per tutti. Forse mancherà qualche tavolo ma a quella mancanza è facile ovviare.
E, se faccio in tempo, ci saranno anche alcune piccole aggiunte estetiche.
Un passo indietro: la Niccon IV
A fine gennaio, ad un anno quasi esatto dalla prima Niccon, avevo invece organizzato il quarto appuntamento con la mia convention eponima: causa soprattutto la classica ondata di influenza che colpisce sempre in quel periodo, erano venute solo una quindicina di persone. Visto lo sforzo organizzativo, mi era dispiaciuto vedere un’affluenza così limitata, anche se ero consapevole della causa
Come avevo già notato in un precente intervento, il cuore dell’inverno è anche il momento ideale per organizzare un’iniziativa legata ai giochi da tavolo: l’estate infatti non solo spinge a stare all’aperto ma non invita nemmeno a restare seduti attorno ad un tavolo per giocare; l’autunno invece è la stagione dei grandi eventi del settore, da Essen a Lucca, e trovare un fine settimana libero è un’impresa (anche se continuerò a provarci); mentre in primavera, se il tempo è bello, sembra davvero un crimine chiudersi in una sala per giocare: e se il tempo è brutto lo si scopre solo il giorno stesso, quando ormai è troppo tardi per organizzare qualcosa.
Rimane così solo l’inverno, che date le temperature sarebbe anche la stagione indeale per ritrovarsi al chiuso a giocare: purtroppo però c’è l’influenza con cui fare i conti ogni volta.