I migliori dieci

Le migliori dieci astronavicelle di sempre

Dopo aver dato un’occhiata a quelle che ritengo essere le migliori dieci astronavi di sempre (qui), ho compilato un elenco analogo anche per le dieci migliori «astronavicelle» della fantascienza, una categoria piuttosto ampia che include i caccia, i trasporti ed i velivoli di dimensioni, autonomia e portata limitate: in altre parole, quegli apparecchi capaci sì di volare nello spazio ma privi di quelle attrezzature, tipiche di un’astronave, che sono invece necessarie per uscire da un sistema solare e probabilmente anche solo per allontanarsi da un pianeta.

Aggiornamento: in seguito qui ho pubblicato la lista delle dieci astronavi più influenti di sempre.

1) L’Ajax del film «Flash Gordon» (1980)

Possibilmente fuori categoria, perché nel film non si afferma mai che l’Aiace possa volare nel vuoto: tuttavia, trattandosi di un film ispirato ad un eroe della fantascienza degli anni Venti e Trenta, quell’epoca d’oro in cui tutto ciò che poteva staccarsi da terra poteva tranquillamente andare anche a spasso per la galassia, voglio credere che possa tenere lo spazio, almeno per brevi tragitti.
Così, per le linee eleganti che traboccano razionalismo, per le balconate che alla necessità possono sdoppiarsi in postazioni di fuoco e per quella forma che ricorda vagamente un’ape o una vespa – tutti elementi che trasudano pulp da ogni bullone – l’Ajax non può che piazzarsi in vetta a questa classifica delle «astronavicelle».
Per giustizia al riferimento implicito dell’apposizione dell’originale inglese (dove viene descritto come un «war-rocket» o «razzo da guerra», probabilmente adattamento spaceoperistico di «warship» o «nave da guerra») vorrei trovare il coraggio di chiamarlo «co-razzo-ta» ma mi rendo conto che questo giocaccio di parole servirebbe solo a danneggiarne irrimediabilmente fascino e attrattiva, così mi trattengo.
Magari un giorno si scoprirà che il nostro razzo è addirittura un’astronave di vetro e acciaio: a quel punto l’Ajax balzerebbe sicuramente sul podio anche della classifica dedicata alle astronavi vere e proprie.

2) Il Rapier del film «Wing Commander» (1999)

Brutti, tozzi e cattivi: i Rapier sono tra i caccia più affascinanti che la fantascienza da vedere abbia mai prodotto, proprio perché danno l’idea di essere stati costruiti per compiere bene il loro compito e non per sfamare gli appetiti «fanboistici» di qualche adolescente ormai viziato dalle linee minimalistiche di quelle lavatrici che la fantascienza contemporanea scambia per astronavi.
Da qualche parte ho letto che i Rapier del film sono stati ricavati da vecchi caccia dismessi ai quali sono state rimosse le eliche e mozzate le ali, cosa che conferisce loro quella linea sgraziata, esaltata dalle finte rappezzature con nastro adesivo e fil di ferro che fanno frontiera e rendono i nostri caccia più credibili, a differenza dai già citati led asettici che oggi vanno per la maggiore.

3) L’Hammerhead del telefilm «Space: Above and Beyond» (1995)

Un altro caccia dalla linea non proprio elegante, anche se non così sgraziata come il Rapier: l’Hammerhead è la punta di diamante della flotta spaziale terrestre nella guerra con gli alieni Chig. Sebbene nelle ventiquattro puntate del telefilm si veda quasi esclusivamente in computer grafica, ne deve essere esistito qualche modello reale, se è vero – come si dice – che durante il trasporto sul luogo delle riprese un Hammerhead era stato fotografato da agenti russi che lo credevano un nuovo prototipo dell’aeronautica americana.

4) L’UD-4L Cheyenne del film «Aliens» (1986)

Per intenderci, è il mezzo da sbarco che dalla Nostromo porta l’autoblindo con i marines (e, soprattutto, Sigourney Weaver) al pianeta con gli alieni: la linea bombata è tipicamente anni Ottanta e nell’insieme riesce anche molto aggressiva, senz’altro merito delle due batterie lanciarazzi che il velivolo estrude non appena entra nell’atmosfera del pianeta. È il mezzo di supporto definitivo: nono solo può trasportare un distaccamento di fanteria meccanizzata già all’interno del proprio veicolo, ma gli offre anche una copertura di fuoco dal cielo (e anche consistente, a giudicare dai suddetti lanciarazzi).

5) Il Viper del telefilm «Galactica» (1978)

Le linee pulite dei Viper sono tipiche della fantascienza anni Settanta, come lo è il colore bianco: per quanto mi dispiaccia ammetterlo, nell’insieme si nota una certa influenza di Guerre Stellari. I tubi di lancio di questi caccia compatti sono stati il sogno di ogni bambino che abbia mai guardato il telefilm.

6) Il Thunderhawk di Warhammer 40.000 (anni Novanta)

Senza concedere nulla all’estetica, a parte un pesante barocchismo delle decorazioni che però è parte integrante dell’ambientazione, nell’insieme il Thunderhawk tradisce il suo fine utilitaristico: distinguibile per la forma squadrata e sgraziata, questo mezzo di trasporto e da sbarco dovrebbe avere una concentrazione di fuoco micidiale.

7) Il «Con Am 27 Mining shuttle» del film «Outland» (1981)

I minatori degli asteroidi o, in mancanza di questi ultimi, dello spazio sono una delle categorie professionali più rappresentate nella fantascienza, in particolare quella del passato: sono anche ciò che fa da ambientazione per «Outland», uno «space western» mediocre che però offre delle splendide visuali (nel senso di cupe) della colonizzazione spaziale; un po’ come Saturn 3, che è dell’anno precedente e leggermente inferiore.
In questa cornice di degrado dunque si fa ammirare lo splendido Con Am, una navetta adibita al trasporto che assomiglia ad una scatola cui sono stati attaccati i propulsori ed piedi d’appoggio: parlare di progetto utilitaristico non è affatto azzardato. Non c’è molto da sognare attorno a questo velivolo, decisamente brutto: si può solo fantasticare su un tipo di fantascienza che è ormai scomparso.

8) L’X-Wing del film «Guerre stellari» (1977)

Includere un velivolo di Guerre stellari mi fa male: non sono un appassionato della saga (e, tra l’altro, mi annovero tra quanti la considerano una storia fantasy e non fantascienza), che in tutta sincerità ha stufato da tempo e negli ultimi anni è diventata addirittura insoffribile. Ma l’X-Wing, va detto, è davvero un bel caccia, con la sua linea caratteristica leggera ed affusolata ma non nel senso fighetto moderno: nessuno infatti potrebbe confonderlo per un elettrodomestico.

9) Il BTA Fighter del film «Il mio nemico» (1985)

Altro caccia dalla linea particolare, che ricorda quasi la testa di un pesce: la sinuosità delle linee è a cavallo tra quella di un jet privato e certi mobili di design degli anni Settanta. Certo non assomiglia ad un velivolo da guerra ma, proprio per la sua forma particolare, è riuscito comunque a conquistarsi un posto in questa classifica.

10) Il Thunderfighter del telefilm «Buck Rogers» (1979)

Il telefilm di Buck Rogers faceva acqua da parecchi punti (e per lo più concentrati nella seconda serie) ma il caccia usato dai terrestri non è certo uno di questi: ideato inizialmente per il telefilm del Galactica, poi scartato a favore del Viper ed infine recuperato dai produttori di Buck Rogers, il Thunderfighter ha una linea pulita tipicamente anni Settanta che il colore bianco mette in risalto. Anche se sono così diversi, c’è qualcosa nell’aspetto dei due velivoli che ne tradisce la parentela.

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