Siamo quasi alla Domenica d’Oro (o già a Santa Lucia, se preferite) ed il Natale ancora non si sente: ci sono, certo, le luci (a led, freddissime) che illuminano le strade; le decorazioni
generiche appese ad ogni vetrina, finestra e balcone; i supermercati straripanti panettoni ed altri alimenti a tema; e dappertutto impera il cattivo gusto. Da questi segni il Natale dovrebbe essere già qui: niente infatti fa Natale più del cattivo gusto.
Eppure l’atmosfera stenta ancora a decollare.
Provo così a scaldarla riesumando dalla pila dei commenti dimenticati gli appunti sinteticissimi che avevo scritto a suo tempo riguardo ad Un fantastico Natale: 31 Natali alieni, una vecchia antologia, italiana di pubblicazione ma americanissima di ispirazione, con racconti vecchi e nuovi sul Natale: proprio questi ultimi fanno scadere la raccolta, che avevo preso in mano con grandi aspettative ma ho terminato con grande fatica.
La gran parte delle storie, soprattutto quelle scritte negli anni Ottanta (la strenna stessa è del 1989), gettano infatti un’ombra sul Natale e sui suoi simboli tradizionali con trame a base di assassinii, degrado e, più in generale, sudiciume di ogni tipo, a conferma che i tempi moderni non fanno molto per salvare la nostra cultura e le tradizioni di cui dovremmo essere i custodi per ritrasmetterle alle nuove generazioni, che infatti vagabondano ormai orfane di punti di riferimento.
Il rifugio in questa antologia sono dunque i racconti più vecchi, come «Buon compleanno caro Gesù» dell’intramontabile Pohl (per l’ironia) ed «Il viaggiatore» di Matheson (per il trasporto), che sono senza dubbio anche i due racconti migliori qui contenuti.
Brian Aldiss – Il nuovo Babbo Natale (The New Father Christmas, 1959)
I robot hanno sostituito in tutto gli umani e Babbo Natale si è tramutato nello spaventoso Nuovo Babbo Natale, un robot che porta via gli umani, come succede nel finale di questo racconto ai cinque protagonisti. (Voto: 4)
F. Anstey – La maledizione dei Catafalques (The Curse of the Catafalques, 1884)
Un tale finge di essere un altro che si era ritirato da un matrimonio conveniente a causa di una maledizione che colpirebbe la famiglia della promessa. Il protagonista non sa niente della maledizione ma accetta di buon grado tutte le «stranezze» della famiglia della ragazza: quando apprende della maledizione, cerca di tirarsi indietro ma viene come obbligato ad affrontarla, alla mezzanotte della vigilia di Natale. Tuttavia, all’ultimo istante, fugge.
Splendida presa in giro del romanzo gotico e vittoriano, ricca di ironia. (8)
Isaac Asimov – Natale su Ganimede (Christmas on Ganymede, 1942)
Per spingere i locali a riprendere il lavoro, i terrestri inscenano l’arrivo di Babbo Natale, del quale avevano parlato loro. È Asimov, quindi il mio giudizio non può che essere bassino. (4)
Robert Bloch – La notte prima di Natale (The Night Before Christmas, 1980)
Il tradimento della bella moglie di un ricco (ex poveraccio) termina nel sangue: prima di spararsi, l’uomo la fa a pezzi e ne appende i pezzi all’albero che lei aveva appena comprato. (5)
Edward Bryant – Occhi di onice (Eyes of Onyx, 1971)
Nel degrado del futuro un uomo dà alloggio ad una coppia di vagabondi: lei è incinta. Quella notte nasce un bambino i cui occhi esprimono odio. Il protagonista collega il fatto all’analogo di duemila anni prima, il cui messaggio è fallito. (7)
Ramsey Campbell – Il camino (The Chimney, 1981)
Racconto di tono orrorifico sulla paura di un bambino per il camino della sua stanza, da cui ogni tanto esce una creatura che sembra minacciarlo: pare si tratti del padre, che vuole vincerne così le paure. Il padre morirà però nel rogo della casa. (3)
Arthur Clarke – La stella (The Star, 1955)
Nel futuro, un gesuita scopre, con altri, ciò che rimane di una civiltà cancellata dall’esplosione di una supernova: prima di morire quella civiltà aveva raccolto la proprie memorie sul pianeta più lontano dal suo sistema, su cui ora si trovano i protagonisti di questo racconto.
La supernova sarebbe esplosa quando è nato Gesù, perché risplendesse la luce sopra Betlemme. (4)
Richard Cowper – Nulla di molto importante (A Matter of No Great Significance, 1985)
Tre alieni naufragati sulla terra si fermano per aiutare una coppia cui è appena nato un bambino: è la natività ed i nomi dei tre sono quelli dei Re Magi. (6)
Avram Davidson & Grania Davis – Addrict (Addrict, 1987)
Nel futuro, un drogato (da caffè) ruba ed uccide per procurarsi la «roba», travestito da Babbo Natale. Solito stile moderno, ricco di turpiloquio. (3)
Charles Dickens – Un albero di Natale (A Christmas Tree, 1950)
Meditazioni sull’albero di Natale e su alcune tradizioni dell’epoca, come le storie di fantasmi. (5)
Nancy Etchemendy – Un desiderio fantastico (The Incredible Christmas Wish, 1988)
Una bambina crede d’avere trovato Babbo Natale in un barbone: in effetti questi, vestito da barbone, si introduce in casa nella notte di Natale per portarle una scatola di neve. (4)
Stephen Gallagher – Ballando al chiaro di luna (To Dance by the Light of the Moon, 1986)
Storia di assassinii a capodanno, nella stazione radio in cui lavora il protagonista. Racconto anonimo e viziato da diverse situazioni forzate, come la protagonista che esce in piena notte per indagare sul luogo di un omicidio. (3)
Ron Goulart – Barrito di mezzanotte (Please Stand By, 1961)
Un tale si trasforma in elefante in occasione delle feste: è un incantesimo che ha ricevuto per proteggere una ragazza, contesa da lui e da un altro, il cattivo della storia. Leggero e con alcune pennellate comiche. (6)
Suzette Haden Elgin – La quercia sempre in fiore (Lo, How an Oak E’er Blooming, 1986)
Racconto femminista che col Natale non c’entra molto: una donna fa fiorire una quercia ed il mondo (maschile) fa di tutto per abbatterla. (2)
Nathaniel Hawthorne – Il banchetto di Natale (The Christmas Banquet, 1946)
Racconto deprimente sul banchetto riservato alle persone più infelici del mondo. Nessuno lo è più del lettore di questa storia. (3)
John Jakes – Buon Natale, vecchio Gutenberg! (Merry Xmas, Post/Gute, 1970)
Nel futuro non si legge più e tutti i tentativi di vendere opere a stampa di un tale vengono frustrati, tanto che per disperazione il protagonista arriva ad uccidere un grosso editore. (3)
Selma Lagerlöf – La leggenda della rosa di Natale (The Legend of the Christmas Rose, 1928)
Storia raccontata come favole dell’origine della rosa di Natale: a Natale il bosco di un ladrone fiorisce sempre. Quando un altro va a vederlo, i sospetti di un frate ne causano la morte. Tuttavia il frate torna con un germoglio raccolto dall’altro, ultimo fiore che ancora cresce di quel giardino. (7)
John R. Little – Il Natale di Tommy (Tommy’s Christmas, 1983)
Babbo Natale si è dato alle rapine e, per fuggire dalla casa in cui è stato scoperto, rapisce il figlio minore della famiglia. Racconto brutto ed antinatalizio: perché tutte le storie di questa raccolta devono presentare i simboli e le tradizioni di Natale in chiave così negativa? (3)
Arthur Machen – Un nuovo cantico di Natale (A New Christmas Carol, 1924)
Scrooge è diventato buono ma adesso è perseguitato dallo spirito della tosse. (5)
Richard Matheson – Il viaggiatore (The Traveller, 1962)
Un uomo torna indietro nel tempo per assistere alla crocifissione: pur ateo, rimane così colpito da Gesù e dalla serenità con cui accetta il supplizio che al ritorno, quasi impazzito, trova la fede. Festa sbagliata ma ottimo racconto. (8)
Melisa Michaels – Il giorno in cui fu Natale per sempre (A Demon in My View, 1981)
Da quasi due anni una donna è rimasta sola al mondo, col proprio figlio: si scopre che è stato il bambino stesso a far scomparire tutti, perché gli davano fastidio. Ricorda una puntata di Ai confini della realtà. Terrificante. (6)
Frederik Pohl – Buon compleanno caro Gesù (Happy Birthday Dear Jesus, 1956)
Gran bella storia, sulla scia dei Mercanti dello Spazio: lui, capo reparto dei grandi magazzini (che iniziano ad essere nel pieno delle vendite natalizie già agli inizi di settembre), lei più all’antica. Tuttavia l’amore porta il protagonista a cambiare, dopo una serie di scene che mettono in ridicolo lui ed in risalto la sua ignoranza, simbolo dell’intera società consumistica. (8)
Al Sarrantonio – Esprimi un desiderio (Wish, 1985)
Ennesimo racconto cupo sul Natale: Babbo Natale è crudele e rapisce le persone per immagazzinarle dentro la sua astronave, dopo aver reso eterno il Natale. (3)
Frank Richard Stockton – La grande scala di Landover Hall (The Great Staircase at Landover Hall, 1901)
Racconto delicato di un tale che trova una casa in vendita che gli piace, la compra e la vigilia di Natale riceve la visita del fantasma della prima proprietaria, della quale si innamora. La nipote della donna però è ancora viva e di aspetto identico a costei: si sposano e ricevono la benedizione del fantasma. (6/7)
William Tenn – Il regalo di Natale (Child’s Play, 1947)
Un tale riceve per errore un pacco dal 2161: contiene il necessario per creare esseri vivi. Fa alcune prove, finché non arriva a creare il proprio duplicato, che subito gli si ribella: in quella compare dal futuro anche il «cacciatore» del pacco che, per risistemare la cosa, elimina il falso protagonista. O, meglio, quello che ritiene sia il falso. (6)
Elizabeth Walter – Notte di Natale (Christmas Night, 1975)
A causa di una foratura, un attore e sua moglie dormono in una locanda rustica del Galles: quella notte si consuma lì anche un omicidio. La locanda però, verrà detto, non esiste più da oltre un secolo: la storia porta a scoprire la storia e ad apprendere che la moglie del protagonista è identica all’ultima vittima del locandiere, giustiziato da più di un secolo. (6,5)
Edward Wellen – Babbo Natale (Sanity Clause, 1974)
La figura di Babbo Natale viene usata per entrare nelle case e valutare se i bambini siano dei mutanti, come la bambina capace di telecinesi del racconto. (4)
James White – Dov’è Babbo Natale? (Christmas Treason, 1962)
Sei bambini mutanti, in cerca di Babbo Natale, penetrano le basi missilistiche e ne fanno partire i missili ma senza cariche atomiche, forzando così la pace tra russi e americani. (3)
Dean Whitlock – Miriam, il messia (Miriam, Messiah, 1988)
Sorta di vangelo apocrifo sulla giovinezza di Maria e sulla nascita di Gesù: molto femminista nelle allusioni. (4)
Ken Wisman – L’albero di Natale (The Christmas Tree, 1986)
L’abete acquistato da una famiglia è abitato da uno spirito che alla fine prende in simpatia il figlio della famiglia. (5)
Gene Wolfe – Guerra sotto l’albero (War Beneath the Tree, 1982)
Il ricambio dei giocattoli (elettronici) avviene con una vera e propria battaglia tra i vecchi ed i nuovi, col successo di questi ultimi. (4)