Mare magnum

Da domani arrivano anche le Pillole!

Sin da giovane ho sempre letto molto: ancora oggi riesco a tenere un buon ritmo di lettura e arrivo ad un centinaio di libri all’anno, di cui un terzo circa abbandonato dopo i primi capitoli ed i restanti due portati fino in fondo, anche quando storia, stile o temi non mi convincono.
Certo il fatto che in gran parte siano libri scritti quaranta o anche più anni fa contribuisce a tenere alti questi numeri, perché un tempo erano molto più comuni i romanzi veloci da centocinquanta/duecento pagine, che sono invece solo una frazione degli intollerabili volumi chilometrici divenuti lo standard negli ultimi anni. Il «mega biblion, mega kakon» per cui Callimaco è diventato famoso non è mai stato così attuale come oggi.

I commenti a caldo
Perciò ho sempre molto più materiale su cui scrivere di quanto riesca a pubblicare, perché una recensione fatta bene richiede tempo: tuttavia vorrei riuscire a scrivere di più e più spesso. Così mi è venuta l’idea delle Pillole.
Prendo sempre nota di tutto quello che leggo, accompagnato dalle mie osservazioni a caldo, che mi servono per ricordare il libro o il racconto o la storia anche a distanza di anni: sono commenti brevi che mescolano le mie impressioni con la trama senza uno schema fisso ma contengono comunque informazioni utili per chi voglia farsi un’idea del libro, magari per decidere se valga la pena leggerlo o se invece il (pre)giudizio di pancia era corretto.

L’idea delle Pillole
Così ho pensato di iniziare un nuovo filone di articoli su Libri Pulp: le Pillole appunto, recensioni più brevi che non sono vere recensioni ma una raccolta di commenti ed impressioni con solo una traccia della trama, praticamente come il 95% delle recensioni in cui ci si imbatte solitamente in rete.
In questi articoli c’è di tutto: romanzi e antologie; fantascienza, fantasy (eroico) ed orrore; libri che mi sono piaciuti ed altri che mi hanno deluso nonostante le aspettative; osservazioni sulla trama con abbondanti dettagli sull’intreccio e ragionamenti che prendono solo spunto dagli argomenti del libro per parlare d’altro.
Alcuni di questi libri sono così noti e celebrati che le informazioni al riguardo si trovano con facilità: ma per lo più si tratta di opere per le quali in rete non si trova uno straccio di recensione in nessuna lingua, a parte magari decine di ripetizioni dell’inutile abstract copiato dalla copertina. Dal momento che di questi libri non sarei mai riuscito a scrivere una recensione col trattamento Libri Pulp completo, almeno rendo disponibile un commento con cenni sulla trama, che è sempre meglio di niente.
Comincio già domani con la prima: «Il gioco di Ender» di Orson Scott Card (Ender’s Game, 1985).

Una pagina Facebook
E c’è di più: ho creato anche una pagina Facebook dedicata al blog, per promuovere anche lì gli aggiornamenti del blog.

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