Dedico questo breve aggiornamento alla Niccon VII che ho organizzato proprio ieri: come ormai sapranno i lettori di questo blog, la Niccon è la convention di giochi da tavolo che organizzo nella mia città tre volte all’anno, alla quale sono invitati un centinaio di amici giocatori, per lo più locali. Dalla scorsa edizione (la Niccon di fine ottobre) ho cambiato la sede, dalla precedente sala – molto bella ma divenuta ormai troppo piccola – ad un’altra, molto più grande ed accogliente, che è piaciuta a tutti sin da subito: qui non solo non manca lo spazio ma, a fine giornata, persino la maratona di dodici e più ore passate a parlare e ragionare sui tavoli non pesa così tanto quanto una mezza giornata a piena capienza nella precedente sede. Questione di acustica, dicono: ma, aggiungo, anche di migliore aerazione e, data la superficie, di maggior spazio a disposizione per muoversi.
Quella di ieri è stata dunque la settima edizione della mia convention: purtroppo però è stata anche quella con la minore affluenza di amici, che – complice un’ondata di influenza fulminante – ieri hanno raggiunto a stento la ventina di partecipanti. Confesso che, visto lo sforzo organizzativo, un po’ mi è dispiaciuto: vedere una sala che può ospitare tranquillamente un centinaio di persone occupata da meno di un quinto della sua capienza non è proprio incoraggiante. Ero preparato (nell’ultima settimana ogni giorno mi sono arrivati messaggi di scuse da questo o quel giocatore che era caduto vittima di qualche malanno) ma confidavo nella miracolosa guarigione dei più, che però non si è verificata: pazienza, la prossima volta andrà meglio, mi ripeto.
Anche perché sarà d’estate, senza pericolo di malattie nell’aria.
Quanto ai giochi e all’atmosfera, almeno qui ci sono buone notizie: ci siamo divertiti parecchio. Ho fatto una decina di partite, ne ho vinte poco più della metà e soprattutto ho vinto ai giochi che mi stanno più a cuore: come Blood Bowl Team Manager, uno dei miei preferiti, che però non riesco mai a giocare più di una manciata di volte all’anno. La partita di ieri era a cinque giocatori, con entrambe le espansioni ma senza arbitro, stadi e penalità, che servono solo ad appesantire il gioco e renderlo troppo macchinoso: nel sorteggio iniziale mi sono capitati gli Skaven, una razza che amavo anche nella vecchia ambientazione di Warhammer fantasy; le altre squadre estratte erano i Non Morti, i Goblin, gli Elfi Scuri ed il Caos. La partita è stata un’altalena di emozioni, un continuo rincorrersi, sgomitare, pugnalarsi e scambiarsi meschinità di ogni genere (ma tutto secondo le regole): non si potrebbe davvero chiedere di meglio ad un gioco. Alla fine, bastonato da tutti per tutta la partita, ero certo che avessero vinto i Goblin, che avevano raccolto ben cinque diritti televisivi contro l’unico o massimo due di tutti gli altri, ed invece si è verificato quello che – con un misto di invidia e rassegnazione – gli amici sono soliti chiamare «Classic Nicola», ovvero un colpo di fortuna inaspettata a mio favore: ho vinto, con le unghie e con i denti, di un misero punto su Goblin e Non Morti. Merito anche dei Warpstone Souvenirs, che mi sono capitati abbastanza presto da risultare ancora utili.
Peccato invece che non sia riuscito a giocare a New Angeles, un altro dei miei giochi preferiti: ormai è diventato un tormentone, da più di un anno dall’ultima partita cerco di rigiocarci ma ogni volta i miei tentativi vengono frustrati. Adesso ho preso l’abitudine di prepararlo su un tavolo già all’inizio della Niccon, nella speranza di attirare abbastanza interessati a fare una partita (il che significa almeno altri quattro: cinque è davvero il numero minimo per divertirsi) ma ogni volta sono pochi i volontari: visto il fallimento delle buone intenzioni, finirò per metterlo come requisito per partecipare alle Niccon. Non riesco davvero a capire perché i giochi di contrattazione siano così malvisti dai giocatori, a parte il fatto che tendono a mettere fine alle amicizie.
Questa volta almeno sono riuscito a spiegare le regole ad un manipolo di possibili interessati, che ieri non potevano fermarsi abbastanza a lungo per un’intera partita ma si sono detti interessati a provarlo in una prossima occasione: che sarà la Niccon VIII.
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